domenica 29 luglio 2012

Dignità: intervista a Moni Ovadia


Dignità: intervista a Moni Ovadia

“I diritti hanno bisogno di una struttura giuridica, ma la dignità viene prima”.
Carlotta Caroli

Il suo ultimo libro si chiama Madre dignità e spiega come la dignità, appunto, preceda tutti i diritti. Lui è Moni Ovadia, artista, ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare; inoltre regista, attore e capocomico di un genere teatrale assolutamente peculiare, ovvero il teatro musicale. Nato a Plovdiv, in Bulgaria da una famiglia ebraico-sefardita, nei suoi testi e nei suoi spettacoli ha da sempre un filo conduttore: il vagabondaggio culturale e reale proprio del popolo ebraico, popolo del quale si sente figlio e rappresentante. ImmigrazioneOggi lo ha intervistato durante la sua partecipazione al festival Caffeina Cultura 2012 che ha avuto luogo a Viterbo nel mese di luglio.
In che senso la dignità può essere considerata madre?

Io credo che la dignità sia il grembo materno in cui hanno gestazione tutti i diritti. La dignità precede i diritti. La dignità è qualcosa che nasce da un’intuizione interiore individuale, poi si riverbera nella società attraverso le relazioni interindividuali. La dignità la percepisci dentro di te, è qualcosa che si intuisce, che attiene all’assoluto: è il fine, non il mezzo.
I diritti hanno bisogno di una struttura giuridica, ma la dignità viene prima.



La stiamo un po’ perdendo questa dignità?

Assolutamente sì.


E in che modo possiamo tentare di recuperarla?

Avendo consapevolezza della sua importanza e del fatto che la dignità è indisponibile al potere. Se un uomo commette un reato, può essere privato della libertà e di altri diritti ad essa connessi, ma non può essere privato della dignità. Nessuno può privare un uomo della sua dignità, neanche se è il più grande criminale della storia. Noi possiamo condannare il criminale nazista all’ergastolo, ma non privarlo della sua dignità.


Delle volte separare le due cose è difficile…

No, anzi è molto semplice. Di qualunque persona si tratti, fosse anche il criminale dei criminali, bisogna avere delle accortezze nel punirlo. Esempio: le sue condizioni di carcerazione non possono avvenire in modo degradante o in modo da degradare il suo corpo e la sua psiche. La sua cella deve avere una certa dimensione, egli deve avere accesso ai libri, deve avere la possibilità di essere visitato ciclicamente da persone. Sono tutte cose che in una democrazia devono essere garantite anche al più efferato dei criminali. Infatti i nazisti, coloro che per primi avevano cancellato la dignità delle loro vittime, ebbero diritto ad una giustizia giusta.


Parliamo del rapporto tra stranieri e italiani. Italiani, brava gente, tollerante con l’immigrato, secondo lei vale anche con la crisi economica?

Le crisi economiche per loro definizione accendono nei soggetti sociali più deboli, i cui processi di acculturazione sono i più inquinati, reazioni di intolleranza, perché nelle condizioni di difficoltà esistenziale è molto comodo poter dire che la colpa dei tuoi mali è quella di un altro. La cosa più difficile ma anche più nobile per un uomo è confrontarsi con se stesso e domandare a se stesso: io dov’ero, io cosa ho fatto, qual è la mia responsabilità?


Ma poi all’atto pratico ci si pensa realmente?

No, perché non abbiamo l’educazione. E c’è una ragione: il potere usa tutti gli strumenti per autolegittimarsi e lo strumento del capro espiatorio è uno dei più antichi e dei più efficaci. Prendi il caso leghista: hanno scaricato sugli immigrati tutte le responsabilità. Questo non accade quando l’immigrato è il vincitore: Balotelli diventa un leghista dalla pelle nera e Ibrahimovic improvvisamente diventa lo svedese. Come lo svedese? Lui è un rom serbo. Vedi come funziona?


Anche in altri Paesi dell’Europa è così?

Dovunque. Più la democrazia è forte, meno è virulento il fenomeno; l’Italia è un Paese con una democrazia molto immatura, lo si vede dal fatto che c’è metà del Parlamento di inquisiti. L’Italia è un Paese che non ha fatto i conti col fascismo, l’Italia è un Paese che si è raccontato la frottola degli italiani brava gente… Intendimi: in Italia c’è tanta brava gente, è ovvio. Ma l’Italia ha avuto una dittatura che ha commesso in proprio, non insieme al nazismo, due genocidi: uno in Etiopia, l’altro in Cirenaica. Andiamo a chiedere alla popolazione della Cirenaica cosa pensa del fatto che un libico su 6 fu assassinato. C’è una parola sola per descrivere cosa accadde realmente. Ed è la parola ge-no-ci-dio. Però finché andrà avanti questa frottola degli italiani brava gente, noi non diventeremo un grande Paese. Il povero presidente Napolitano, che io ho l’onore di conoscere personalmente, è pieno di buoni sentimenti per questo Paese. Ma l’Italia, come struttura nazionale, è un piccolissimo Paese dove non si può avere giustizia, dove la tortura di Stato non è reato. Secondo te è un grande Paese un Paese nel quale per avere giustizia in un tribunale devi aspettare 30 anni? Ma la gente, sì, è straordinaria, perché in questo Paese ci sono milioni di uomini che si alzano e onestamente vanno a lavorare per guadagnarsi il pane. È gente straordinaria, ma loro sono straordinari, non il Paese. Un Paese di brava gente – e questo lo dico come ebreo – non lasciava cacciare dalle scuole dei bambini di 6 anni, si sarebbe ribellato, un Paese di brava gente. Io sono nato in un Paese – la Bulgaria – che è stato calunniato per tutto il dopoguerra. Quando c’è stata la persecuzione degli ebrei in Bulgaria, però, i bulgari, tutti, si sono ribellati.


Parliamo di integrazione tra stranieri e italiani, è possibile secondo lei anche quando le culture sono molto lontane tra di loro?

Assolutamente sì, è possibile e auspicabile e naturale, basta essere aperti e accogliere.
Guarda me: sono nato in Bulgaria, ma parlo un milanese impeccabile
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Quindi è una questione di lingua?

Un uomo che parla la lingua di un luogo appartiene a quel luogo. La lingua è l’anima delle identità delle genti. Se senti come parla Balotelli, dici che è un bresciano. Perché lui è un bresciano. Facciamo un altro esempio: dal 1930 al 1980 c’è stato un cantante negli Stati Uniti che tutti gli americani consideravano la voce dell’America. Si chiamava Frank Sinatra. Beh, lo sai come lo chiamava suo nonno? Francuzzu beddu… perché Frank Sinatra è nipote di siciliani, eppure è diventato la voce dell’America. Allora non è la lingua che fa la differenza? Un italiano è stato la voce dell’America. E lui è solo un esempio. Un altro è Gershwin: uno dice Gershwin e pensa America, invece lui era un ebreo russo, non era manco nato in America, eppure la sua musica è quella nella quali gli americani si riconoscono di più.


La cittadinanza italiana agli immigrati di seconda generazione?

Non averla già data è prova che noi viviamo in una assoluta barbarie.

Immigrazione qualificata: al via dall’8 agosto la Carta blu



25 luglio 2012
Immigrazione qualificata: al via dall’8 agosto la Carta blu per i lavoratori stranieri altamente qualificati.
Con le nuove norme (d.lgs. 28 giugno 2012, n. 108) possibile l’assunzione anche di lavoratori soggiornanti regolarmente in Italia ad altro titolo. Vietato nei primi due anni svolgere attività lavorative non altamente qualificate.


Il decreto legislativo n. 108 pubblicato nella GU di ieri 25 luglio recepisce la direttiva del Consiglio europeo del 25 maggio 2009 ed entrerà in vigore dall’8 agosto pv. Con la nuova normativa l’Italia si adegua, con un anno di ritardo, al conseguimento degli obiettivi di Lisbona in tema di crescita sostenibile mediante nuovi e qualificati posti di lavoro.
Il provvedimento arriva infatti dopo la strigliata della Commissione Ue che nell’ottobre 2011 aveva chiesto all’Italia e ad altri cinque Stati membri (Germania, Polonia, Svezia, Portogallo e Malta) che ancora non lo avevano fatto, di adeguarsi con urgenza alle nuove norme Ue sui permessi di lavoro per i migranti altamente qualificati.
Con la nuova normativa i datori di lavoro potranno assumere dall’estero i lavoratori altamente qualificati fuori quota, cioè senza necessità di attendere l’emanazione del decreto flussi. Le richieste dovranno essere presentate allo sportello unico della prefettura ed il nulla osta, o il suo rifiuto, dovranno essere comunicati entro 90 giorni. Altra importante novità è la possibilità di assumere direttamente il lavoratore altamente qualificato che soggiorna regolarmente in Italia (quindi, ad esempio, anche se presente per motivi di turismo o di studio). Il tutto, però, a condizione che il lavoratore sia in possesso di un titolo di istruzione superiore (durata almeno triennale) e della relativa qualifica professionale superiore, come rientrante nei livelli 1, 2 e 3 della classificazione Istat delle professioni CP 2011, attestata dal paese di provenienza e riconosciuta in Italia. Nel caso delle professioni regolamentate il lavoratore dovrà possedere i requisiti previsti dal decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 206.
Tra le altre condizioni per ottenere il nulla osta e poi lo specifico permesso di soggiorno (la carta blu) anche un contratto che preveda uno stipendio annuale lordo non inferiore al triplo del livello minimo previsto per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria (€ 25.500,00).
(R.M.)

Bob Dylan - I Padroni della Guerra





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Venite padroni della guerra
voi che costruite i grossi cannoni
voi che costruite gli aeroplani di morte
voi che costruite tutte le bombe
voi che vi nascondete dietro i muri
voi che vi nascondete dietro le scrivanie
voglio solo che sappiate
che posso vedere attraverso le vostre maschere

Voi che non avete mai fatto nulla
se non costruire per distruggere
voi giocate con il mio mondo
come se fosse il vostro piccolo giocattolo
voi mettete un fucile nella mia mano
e vi nascondete dai miei occhi
e vi voltate e correte lontano quando volano le veloci pallottole

Come giuda dei tempi antichi
voi mentite e ingannate
una guerra mondiale può essere vinta
voi volete che io creda
ma io vedo attraverso i vostri occhi
e vedo attraverso il vostro cervello
come vedo attraverso l'acqua
che scorre giù nella fogna

Voi caricate le armi
che altri dovranno sparare
e poi vi sedete e guardate
mentre il conto dei morti sale
voi vi nascondete nei vostri palazzi
mentre il sangue dei giovani
scorre dai loro corpi
e viene sepolto nel fango

Avete causato la peggiore paura
che mai possa spargersi
paura di portare figli
in questo mondo
poiché minacciate il mio bambino
non nato e senza nome
voi non valete il sangue
che scorre nelle vostre vene

Che cosa so io
per parlare quando non è il mio turno
direte che sono giovane
direte che non so abbastanza
ma c'è una cosa che so
anche se sono più giovane di voi
che perfino Gesù non perdonerebbe
quello che fate
voglio farvi una domanda
il vostro denaro vale così tanto
vi comprerà il perdono
pensate che potrebbe
io penso che scoprirete
quando la morte esigerà il pedaggio
che tutti i soldi che avete accumulato
non serviranno a ricomprarvi l'anima

E spero che muoriate
e che la vostra morte venga presto
seguirò la vostra bara
un pallido pomeriggio
e guarderò mentre vi calano
giù nella fossa
e starò sulla vostra tomba
finché non sarò sicuro che siete morti

Bob Dylan - I Padroni della Guerra
da: "The Freewheeling Bob Dylan" maggio 1963







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martedì 24 luglio 2012

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giovedì 19 luglio 2012

Ruota o rota degli esposti



La Ruota o rota degli esposti era un meccanismo girevole di forma cilindrica, di solito costruito in legno, diviso in due parti chiuse per protezione da uno sportello: una verso l'interno ed un'altra verso l'esterno che, combaciando con una apertura su un muro, permettesse di collocare, senza essere visti dall'interno, gli esposti, i neonati abbandonati. Facendo girare la ruota, la parte con l'infante veniva immessa nell'interno dove, aperto lo sportello si poteva prendere il neonato per dargli le prime cure.
Spesso vicino alla ruota vi era una campanella, per avvertire chi di dovere di raccogliere il neonato, ed anche una feritoia nel muro, una specie di buca delle lettere, dove mettere offerte per sostenere chi si prendeva cura degli esposti.
Per un eventuale successivo riconoscimento da parte di chi l'aveva abbandonato, al fine di testarne la legittimità, venivano inseriti nella ruota assieme al neonato monili, documenti o altri segni distintivi.

Nell'antichità era uso abbastanza diffuso presso diverse popolazioni, abbandonare figli indesiderati: Gli ebrei ad esempio ne vietavano l'uccisione ma consideravano legali l'abbandono o la vendita degli illegittimi. La Grecia di Solone e Licurgo considerava legale l'infanticidio e l'abbandono. I romani al padre che non riconosceva il figlio come proprio sollevandolo da terra (da qui il termine "allevare") era consentito portarlo alla columna lactaria esponendolo alla pietà di chi passava e più spesso alla sorte di morire di fame o essere fatto schiavo.
La condizione degli esposti cambia con l'avvento del Cristianesimo. L'imperatore Costantino sancisce nel 315 che una parte del fisco sia utilizzata per il soccorso degli infanti abbandonati e per i figli delle famiglie povere. Nel 318 una legge prevede la pena di morte per l'infanticidio ma non sanziona chi vende i propri figli. Soltanto nel VI secolo Giustiniano punirà l'abbandono considerandolo come infanticidio.

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Milano, abbandonato un neonato
nella 'ruota' della clinica Mangiagalli

Il vecchio strumento per lasciare i bambini appena nati, rivisitato in chiave moderna, era stato
installato qualche anno fa. Il piccolo pesa un chilo e 800 grammi ed è stato chiamato Mario.


L'allarme è scattato nel tardo pomeriggio. Per la prima volta in cinque anni, da quando la 'culla per la vita' è stata installata alla clinica Mangiagalli, è partito l'allarme rosso e le telecamere hanno inquadrato un neonato che era stato abbandonato da pochi minuti. Portava una camicina di tela bianca ed era avvolto in un lenzuolo. La madre prima di lasciarlo ha avuto il tempo di mettergli a fianco tre tute pulite e un biberon che conteneva, come hanno scoperto in seguito i medici, latte materno. "Il piccolo era tranquillo, non piangeva", spiegano in Mangiagalli, dove dopo il ritrovamento del neonato sono scattati tutti gli interventi per verificare le sue condizioni di salute.
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mercoledì 18 luglio 2012

No alla sanatoria truffa









“No alla sanatoria truffa”. Il Coordinamento migranti di Bologna contro il provvedimento allo studio del Governo.
I migranti si mobilitano anche per la concessione di un permesso di soggiorno di due anni per quelli che risiedono o lavorano nelle zone terremotate.


Rinnovo di due anni per il permesso di soggiorno degli immigrati che lavorano o risiedono nelle aree terremotate e “no alla sanatoria truffa” che proteggerà i datori di lavoro con i soldi versati dagli immigrati.
Sono le richieste del Coordinamento migranti Bologna che ha lanciato una campagna di raccolta firme.
Sulla questione dei “terremotati”, il Coordinamento fa sapere che “dal Governo è ancora il più totale silenzio, mentre dal Parlamento ci sono solo timide aperture” sulla richiesta della moratoria per 2 anni dei permessi di soggiorno agli immigrati che vivono nelle zone colpite dal terremoto.
A proposito del possibile ravvedimento operoso che il Governo studia come collegato al decreto attuativo della direttiva Ue contro lo sfruttamento lavorativo degli exstracomunitari irregolari, i migranti bolognesi affermano che “il ministro della cooperazione Riccardi non ha saputo fare altro che riproporre una nuova sanatoria, chiamandola con un altro nome”.
Per il Coordinamento si tratta di “una ricetta già nota e anche peggiore: dopo i 500 euro richiesti nel 2009, infatti, ora per la regolarizzazione saranno chiesti, oltre ai contributi, mille euro”. Secondo i migranti, così “si innescherà una nuova gigantesca gara al permesso di soggiorno nella quale gli unici a rimetterci saranno ancora i migranti”. “La nuova sanatoria truffa – conclude il Coordinamento – permetterà ai padroni di mettersi in salvo dalle possibile denuce di lavoro nero, mentre il Governo ancora una volta farà cassa sulla pelle dei lavoratori migranti”.
(Red.)





http://www.immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=004439
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Corso breve in cinque seminari per avvocati e giuristiaprile / settembre 2012
Strumenti giuridici nazionali ed internazionali per la difesa dei diritti degli immigrati.
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Condizione dello straniero e fiscalità internazionale delle imprese.
Corso breve in due seminari per dottori commercialisti ed esperti contabili.


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Green Hill di Montichiari sequestrata





Vivisezione, sequestrata
la Green Hill di Montichiari
L'operazione del Corpo forestale dello Stato dopo le denunce animaliste contro l'allevamento di beagle
Vivisezione, sequestrata la Green Hill di Montichiari
Il Corpo forestale dello Stato sta eseguendo il sequestro di Green Hill, l'azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione.
Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Brescia, partecipano 30 forestali appartenenti ai comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al nucleo investigativo per i reati in danno agli animali.
E' presente anche personale della Questura di Brescia. L'operazione sta portando al sequestro di cani di razza beagle, sia cuccioli che adulti, e dell'intera struttura costituita da quattro capannoni, uffici e relative pertinenze per un totale di circa 5 ettari.
Tra i reati contestati quello di maltrattamento
animale.



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mercoledì 11 luglio 2012

Italia: Matrimoni misti




Italiani dicono si' "purche' non con mia figlia"




Gli italiani si mostrano favorevoli all'aumento di matrimoni e unioni miste, che diventano pero' un problema se a sposare un immigrato sono le loro figlie. E' uno degli aspetti che emerge dal rapporto Istat su 'I migranti visti dai cittadini'. Il 30,4% dei cittadini giudica positivamente i matrimoni e le unioni miste a fronte di un quinto che li considera negativamente. Se pero' e' la propria figlia a sposare un immigrato, la situazione cambia: l'84,6% degli intervistati avrebbe problemi se il futuro coniuge della figlia fosse un Rom o un Sinti, e due terzi avrebbero problemi se fosse romeno. Le reazioni appaiono molto variabili a seconda dell'origine dell'ipotetico genero e l'unica nazionalita' rispetto alla quale la maggioranza dei rispondenti non avrebbe nessun problema (63,6%) e' quella statunitense.

leggi anche: http://popovina.blogspot.it/2012/07/regolarizzazione-per-tutti-gli.html

regolarizzazione per tutti gli immigrati





La Cgil chiede al Governo una regolarizzazione per tutti gli immigrati che lavorano in nero. Conclusa ieri la terza Conferenza nazionale sull’immigrazione promossa dal maggiore sindacato italiano. Tra le richieste anche quella di rivedere la tassa sul permesso di soggiorno.

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martedì 10 luglio 2012

Auto elettrica: pronta nel 2020





Auto elettrica: pronta nel 2020 batteria con 800 km di autonomia
Litio e aria, arriva la superbatteria. Un progetto targato IBM promette di rendere obsolete le auto a benzina. Tra soli 8 anni nulla sarà come prima.


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martedì 3 luglio 2012

Franco Barbato: Avete rotto i coglioni



“Avete rotto i coglioni”

03/07/2012 - Franco Barbato dell'Italia dei Valori se la prende con la maggioranza. Fini lo espelle


Franco Barbato, deputato dell’Italia dei Valori, è stato appena espulso dall’aula di Montecitorio per aver detto “A questa maggioranza dico, da parte di tutti i giovani, che avete rotto i coglioni!”.
E IL DITO MEDIO – Illustrando un proprio emendamento alla spending review, Barbato ha urlato: ‘A questa maggioranza dico da parte dei giovani che avete rotto i coglioni’. Immediata la reazione di Fini: ‘Lei non puo’ usare in quest’Aula un linguaggio da trivio’, e lo ha espulso senza mezzi termini, mentre tanti deputati urlavano ‘Fuori, fuori’. Barbato, lasciando l’emiciclo, ha mostrato il dito medio ai colleghi del Pd che hanno duramente protestato. Poco dopo, le scuse di Antonio Borghesi dell’Idv: ‘Chiedo scusa per questo atteggiamento indecoroso’, ha detto il dipietrista. (ANSA).


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 "Avete rotto i coglioni" con queste parole, infatti, l'onorevole dell'Idv conclude il suo intervento alla Camera, durante il quale si era scagliato contro gli stipendi dei manager e contro una nuova manovra appoggiata dalla maggioranza trasversale del Parlamento. Alle sue parole, però, subito sono nate proteste all'interno dell'Aula e il Presidente della Camera Fini, dopo aver definito le sue frasi "linguaggio da trivio", lo ha espulso.

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La donna che partorisce a sua insaputa




La donna che partorisce a sua insaputa - Quando le hanno presentato la figlia appena nata, Emma Mynors, 23 anni, non credeva fosse la sua bambina Emma Mynors, 23enne britannica che ha appena dato alla luce una bambina, non ricordava nemmeno di essere stata incinta quando le infermiere le hanno mostrato per la prima volta la sua bambina. STATO DI INCOSCIENZA – Finita in stato di coma per una grave polmonite, la giovane inglese ha partorito quando ancora non era ritornata cosciente di cosa le stesse accadendo. Sono stati gli infermieri ad accorgersi che Emma era prossima al parto, notando la testa della bambina che fuoriusciva dal corpo della ragazza.

 L’episodio è avvenuto all’ospedale di Colchester, nella contea dell’Essex, Inghilterra. La piccola è nata prematura dopo 29 settimane di gravidanza. Sua madre Emma ha definito il lieto evento come un “miracolo”. “Sembra incredibile aver partorito naturalmente, mentre ero ancora in coma”, ha affermato la signora Mynors. “Non ho spinto consapevolmente o sentito una contrazione, eppure la mai bambina è qui”, ha aggiunto. EVENTO RARO – La gravidanza di Emma era trascorsa senza complicazioni fino a quando la donna non ha accusato forte tosse e raffreddore. In pochi giorni le condizioni della donna si sono aggravate con respiro faticoso e forte mal di testa. I medici le hanno rapidamente diagnosticato una polmonite e le hanno ordinato il ricovero in ospedale, dove poi è caduta in coma. Emma è rimasta in stato di incoscienza per quattro settimane. Quando le sono state mostrate foto di sua figlia nell’incubatrice, non credeva si trattasse di sua figlia. E’ raro”, ha commentato un medico dell’ospedale di Colchester, “che una donna nelle condizioni della Mynors riesca a partorire nromalmente senza ricorrere al taglio cesareo”.

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non si finisce mai di imparare













Ho imparato che spesso le persone non comprendono quello che hanno davanti e spesso non lo apprezzano...
ho imparato che da un giorno all'altro tutto può cambiare..
ho imparato che non c'è cosa più bella e difficile che potersi fidare di qualcuno..
ho imparato ad accettare le delusioni o comunque a non dargli troppo peso..
ho imparato ad andare avanti anche quando l'unica persona con cui vorresti parlare è la stessa che ti ha ferito..
ho imparato che questo molte persone non l'hanno mai capito.
Ho imparato che più dai e meno ricevi.
Che ignorare i fatti non cambia i fatti.
Che i vuoti non sempre possono essere colmati.
Che le grandi cose si vedono dalle piccole cose.
Che la ruota gira, ma quando ormai non te ne frega più niente.
E (soprattutto quello che più mi piace della vita) è che non si finisce mai di imparare.
(Fabio Volo)








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domenica 1 luglio 2012

regolarizzazione per tutti gli immigrati





La Cgil chiede al Governo una regolarizzazione per tutti gli immigrati che lavorano in nero. Conclusa ieri la terza Conferenza nazionale sull’immigrazione promossa dal maggiore sindacato italiano. Tra le richieste anche quella di rivedere la tassa sul permesso di soggiorno.

 La crisi allarga l’area dell’economia sommersa e del lavoro nero: sono almeno 500 mila i lavoratori immigrati che, tra il 2010 e il 2011, essendo stati licenziati hanno perso il permesso di soggiorno e sono stati costretti all’irregolarità e spesso a cadere nelle braccia della criminalità organizzata. È l’allarme dalla Cgil, nel corso della terza Conferenza nazionale sull’immigrazione, chiedendo un intervento urgente di regolarizzazione da affiancare alla misura appena approvata del Governo per estendere fino ad un anno la validità del permesso per attesa occupazione.

A conclusione della Conferenza, il segretario confederale Vera Lamonica ha rilanciato le proposte del sindacato: un provvedimento di regolarizzazione di tutti coloro che lavorano in nero come norma transitoria nella ratifica della direttiva europea n. 52; la concessione di un permesso di soggiorno di protezione e convertibile per le vittime di sfruttamento che denunciano i loro sfruttatori; un provvedimento di tutela umanitaria ai profughi del nord Africa e della Libia; un piano di formazione pubblica e gratuita per l’apprendimento della lingua italiana; un provvedimento di semplificazione delle norme burocratiche che riguardano gli immigrati per superare le inefficienze burocratiche e le vessazioni; rivedere “l’odiosa e ingiusta” sovrattassa sul permesso di soggiorno.

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UN BACIO A CHI LEGGE ☆ DUE A CHI MI PENSA ☆ TRE A CHI MI AMA..♥ ♥



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Questa è una canzone che mi è molto al cuore, e quindi, sono molto felice di poterla condividere con voi.Interprete Beyonce, forse la canzone che un po' tutti conoscono, no? Bè, allora la voglio dedicare a tutte quelle persone che cme Beyonce dice in questa canzone, hanno deciso di lasciare che i propri sogni abbiano la loro voce e che possano uscire, come le loro stesse parole e i loro stessi pensieri. Scusate!!!!Sono diventata melodrammatica!

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