lunedì 29 giugno 2015

666

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Il numero della bestia, corrispondente al numero 666 (ma è attestato anche come 616 e in un codice compare come 665), appare in un solo passo del Nuovo Testamento, nella Apocalisse di Giovanni, riferito a una bestia che sale dal mare e devasta la terra:

« Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei. »   (Apocalisse 13,16-18)
In altri due passi dell'Antico Testamento:

« Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto essa desiderava e aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con mano regale. Quindi essa tornò nel suo paese con i suoi servi. La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti, senza contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re dell'Arabia e dai governatori del paese. Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, e trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò tre mine d'oro, e il re li collocò nel palazzo della Foresta del Libano. »   (1 Re 10,13:16)
« Ora il peso dell’oro che giungeva ogni anno a Salomone, era di seicentosessantasei talenti, oltre quello che percepiva dai trafficanti e dai negozianti che gliene portavano, da tutti i re d’Arabia e dai governatori del paese che recavano a Salomone dell’oro e dell’argento. E il re Salomone fece fare duecento scudi grandi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d’oro battuto, trecento altri scudi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò trecento sicli d’oro; e il re li mise nella casa della "Foresta del Libano" »   (2 Cronache 9,13:14)
Il numero è indirettamente ripreso nei versi successivi, che parlano del trono con sei gradini e dodici leoni ai due lati, quindi sei per parte.

Sono state proposte numerose altre interpretazioni simboliche, molte delle quali non riferite al contesto storico del Libro dell'Apocalisse. In particolare, in epoca contemporanea il numero è diventato simbolo del Diavolo.

L'apocalisse del Nuovo Testamento, attribuibile alla scuola evangelica giovannea (associata a Giovanni) fu ipoteticamente scritta in esilio, presso l'isola greca di Patmos, intorno al 95-100 d.C. durante una delle persecuzioni dei cristiani, probabilmente quella di Domiziano o, meno probabilmente, quella precedente di Nerone. Secondo molti studiosi infatti, la persona rappresentata dal citato "numero della bestia" altri non è che il multi-gramma di cabala ebraica attribuibile all'imperatore Nerone, autore della persecuzione nella quale morirono sia Pietro che Paolo.

Giovanni dice che qui sta la sapienza: chi ha intelligenza può calcolare (il significato) del numero della bestia, che è 666. E nessuno vuole ammettere di non avere sapienza o intelligenza! Ma la realtà è che, benché molti abbiano tentato di dare una spiegazione del 3 volte 6, nessuna spiegazione è risultata convincente a tutti. Già Ireneo nel 180 d.C. (in Adversus haereses 5.30.3), cioè meno di un secolo dopo la scrittura di Apocalisse, non ne sapeva il significato, e diede la prima spiegazione che esiste ancora.

” Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, poiché è numero d’uomo; e il suo numero è 3 volte 6 “.

L’espressione del versetto 18: “Qui sta la sapienza” vuoi dire semplicemente: ecco qui la spiegazione per l’uomo savio e assennato. Troviamo la stessa cosa nel cap. 17:9 dove l’apostolo svela il segreto della “donna” e della “bestia”; anche lì sta scritto: “Qui sta la mente che ha sapienza. Le sette teste sono sette monti”.

Il fedele e accorto servitore di Dio, trovando nel nome di quel dominatore il numero 6-6-6, riconoscerà in lui “la bestia” che ha da venire.

È noto che nelle lingue antiche, certe lettere significano un numero ben determinato (come è noto, per esempio, la lettera X in latino indica il numero dieci, la lettera C il numero 100, ecc.). Se la somma dei numeri di ogni lettera del nome del futuro dominatore da 666, il fedele servitore riconoscerà immancabilmente che il portatore di quel nome è “la bestia che deve salir dall’abisso”.
Il suo regno, il quarto e l’ultimo impero mondiale, sarà rovesciato da Cristo, la “Pietra” che deve “staccarsi dal monte, senz’opera di mano” per far posto al Regno “del Signor nostro e del suo Cristo”: il Millennio (Dan. 2:31-45; Apoc. 11:15).

Invano la curiosità dell’uomo di oggi cerca di trovare il personaggio preannunciato con l’aiuto del numero 3 volte 6, e di poter indicare con sicurezza chi personificherà “la bestia che deve salir dall’abisso” (le varie interpretazioni circa il significato del numero 666 dimostrano come sia impossibile determinare in anticipo il nome della “bestia”). Ciò nondimeno il numero 666 è molto interessante.



Il numero 6 esprime lavoro e fatica poiché corrisponde al numero dei giorni feriali, i giorni di lavoro. Se a questi giorni manca il settimo, il giorno del riposo del Signore, essi sono l’espressione dell’imperfezione. Il numero 6 è quindi il numero dell’insufficienza dell’uomo, anche se si trova all’apice della sua carriera. Il gigante Goliath, il nemico di Davide (l’unto di Dio in Israele) era alto 6 cubiti e un palmo! Iddio però diede il gigante nelle mani del suo Unto. Quando il numero 6 è ripetuto, troviamo che all’insufficienza dell’uomo vengono ad aggiungersi la sua cattiveria e la sua arroganza. L’immagine d’oro che Nebucadnetsar, il capo del primo impero mondiale, fece erigere nella provincia di Babilonia per essere adorato, misurava sessanta cubiti di altezza e sei cubiti di larghezza (Dan. 3:1).

Il “numero della bestia” è dunque un 6 triplo. Esso ci parla dell’uomo peccatore al colmo della sua sapienza, all’apice umanamente raggiungibile, ma che non giunge però fino alla gloria di Dio. Il 6 è vicino al 7, il numero della perfezione divina, ma non lo raggiungerà mai.

Bisogna ancora aggiungere che, come il numero 666 esprime un triplice 6, questo dominatore della fine si approprierà ogni onore e gloria e arriverà, nella sua rivolta contro a Dio, a dire ch’egli è dio. Iddio invece lo chiama: “bestia”, perché appunto non ha ne timore di Dio ne dipendenza da Dio, ne comunione con Dio; tre cose che formano l’ornamento e l’elevatezza dell’uomo.

Senza dubbio alcuno, la prima e la seconda bestia, cioè il capo del quarto impero e l’anticristo, sono la più alta e la più potente manifestazione dell’umanità senza Dio. Per questo il suo numero è tre volte 6.

Gesù Cristo, il Figliuolo di Dio, s’è fatto uomo: l’uomo completamente dipendente da Dio, il Figliuol dell’uomo. Colui che ha pienamente onorato Dio in questo mondo malvagio.
Per mezzo della Sua morte e della Sua risurrezione è diventato il nostro Salvatore, Capo di una nuova creazione; e Iddio l’ha posto al disopra di ogni principato e potestà e l’ha innalzato alla Sua destra e porrà ogni cosa sotto di Lui. Non è certamente per caso che il numero del Suo nome glorioso, nome a cui ogni ginocchio si piegherà, sia 888; in contrasto con quello della “bestia” che è 666. Il numero 8 designa il principio di un nuovo ordine di cose. Così per esempio l’ottavo giorno dell’antico patto (confr. Lev. 9:1; 12:3; 14:10; 23:11; 36:39), poiché la settimana ha solo 7 giorni, si è trovato ad essere il primo giorno del nuovo patto, il giorno della risurrezione in gloria del Signore, della vittoria su Satana, sul peccato, sulla morte e sul mondo.

Come in greco antico, così anche in alfabeto ebraico i numeri venivano scritti usando le lettere, secondo, appunto la cabala ebraica. Se quindi si utilizzano le consonanti ebraiche del nome QeSaR NeRON (קסר נרון) si ha:

Q (qof) = 100
S (sameckh) = 60
R (resh) = 200
N (nun) = 50
R (resh) = 200
O (waw) = 6
N (nun) = 50
che sommate, danno appunto 666. Una sola nota merita la vocale O che è in realtà legata alla consonante W che è una mater lectionis, cioè una consonante che serviva a evitare equivoci nella lettura. Dato, però, che l'Apocalisse sembra essere stata scritta al tempo di Domiziano (95 d.C. circa), un'altra corrente di pensiero punta ad interpretare il numero 666 come un riferimento allo stesso Domiziano. Si osservi, tuttavia, che la gematria, cioè l'utilizzo della corrispondenza fra numeri e lettere dell'alfabeto ebraico, greco o latino può produrre molti risultati diversi e costituisce più un gioco intellettuale utilizzato spesso a scopo polemico (nei secoli ognuno ha cercato di trovarvi il nome del proprio avversario), che uno strumento d'indagine.

L'ipotesi della gematria ebraica ad opera degli esegeti dette luogo a una ricca serie di dibattiti in merito all'interpretazione simbolica ed esoterica del numero. Oggi, alimentate anche da una buona e proliferata corrente di pensiero New Age, numerose e varie interpretazioni del numero non ci mancano. Ad esempio, quella per cui la gematria ebraica (così come greci e latini) comprendeva già il conteggio matematico posizionale delle decine e delle centinaia, ma il sistema di pura sommatoria algebrica - da noi oggi ereditato - fu solo quello arabo, introdotto per noi dai persiani soltanto dopo il 750 d.C.; tale puntualizzazione dà corpo all'ipotesi che il "6-6-6", nella cabala ebraica, sia solo e semplicemente la sequenza delle lettere waw-waw-waw e quindi, nel nostro mondo, corrispondente al "www" di internet. Pochi anni dopo gli scritti di Patmos, il vescovo teologo e padre della chiesa S. Ireneo di Lione, studioso di gematria ebraica, battezzò il 666 come il "numero della Bestia" e cioè il numero dell' "anti-Cristo", simbolo del male e del disordine, attraverso tre ipotesi teologiche:
nella Bibbia il numero sette è sempre indicato come il numero della perfezione e della natura divina; il numero sei è quindi il numero dell'imperfezione e della natura umana, incline al peccato, alla passioni disordinate e alla disobbedienza alle leggi di Dio.
in base all'alfabeto greco dal 666 si possono ottenere altri nomi: Euanthas, Lateinos e Teitan.
se il 6-6-6, come dice l'Apocalisse, è un numero ed un nome di uomo, sappiamo che, secondo le culture dell'epoca, esso indicherebbe sia l'uomo che la sua precisa missione. Il numero di uomo potrebbe essere quindi il simbolo di un dualismo 3-3-3 x 2 legato all' oscillazione tra bene e male, e alla precisa missione simbolica di una specie di "anti-Trinità" (ripresa altresì nella Apocalisse al capitolo 16). In pratica, Bestia-antiCristo-falso profeta, contrapposti a Padre-Figlio-Spirito Santo, sulla corrente della allora contemporanea prima dottrina teologica sulla Trinità cristiana (ad opera di Teofilo di Antiochia e di Tertulliano, II secolo d.C.)
Da allora, l'interpretazione del 666 fu attribuito, in generale, al simbolo del male.
Secondo altre interpretazioni di stampo filo-ebraico e tradizione semitica, il numero corrisponderebbe al nome Sorat - un demone di tipo solare - contrapposto allo spirito solare di "Cristo" e quindi Anti-Cristo. 

La numerologia cristiana, derivata da quella pitagorica, vede il 3 come numero perfetto, legato al concetto della Trinità. Tre volte tre fa 9, quindi il nove era la quintessenza di questa perfezione, a maggior ragione se ripetuto tre volte, 999. Il nove rovesciato è il 6, numero dell'anti-dio, quindi di Satana, e il sei ripetuto tre volte ne è l'emblema. Tuttavia questa interpretazione presuppone l'adozione dei numeri arabi in occidente, che avvenne solo nel X secolo ed è quindi impensabile per l'Apocalisse.

Sono state fatte varie ipotesi nel corso dei secoli, visto che il passo biblico contiene una sfida velata (chi ha intendimento conti il numero della bestia).

Il grande scrittore russo Tolstoj indica nel suo capolavoro Guerra e pace un metodo per identificare la bestia con Napoleone.

Ellen Gould White, tra i fondatori del movimento indicava nel Papa la bestia, usando i numeri romani nella formula "Vicarius filii Dei" (V + I + C + I + V + I + L + I + I + D + I = 666), dato che nel latino classico non c'era distinzione tra "U" e "V".

Poiché in greco antico, cioè nella lingua con cui ha scritto Giovanni, prima dell'introduzione dei numeri arabi, venivano usate le lettere dell'alfabeto, il numero 666 (hexakosioi hexekonta hex) apparirebbe come χξϝʹ chi xi digamma oppure χξϛʹ chi xi stigma (in caratteri latini Ch X V oppure Ch X ST), che potrebbero corrispondere alle iniziali di un personaggio noto. Considerando poi che la prima e terza lettera sono tradizionamente abbreviazione di Christos mentre la lettera di mezzo somiglia ad un serpente, altri hanno scorto nella forma greca del numero 666 una raffigurazione dell'assalto del dragone a Cristo.

Secondo una leggenda metropolitana, nei codici a barre che si trovano sui prodotti sarebbe nascosto il numero della Bestia. E da questo alcuni vedrebbero il compiersi della profezia dell'Apocalisse di San Giovanni (13:16-18) secondo cui Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome.

Il numero "666" si anniderebbe, secondo i sostenitori di tale teoria, nelle coppie di righe sottili all'estrema destra, all'estrema sinistra e al centro di ogni codice esistente. Difatti, la cifra 6 è indicata in questo sistema di codifica da due righe sottili che sono per l'appunto simili alle righe estreme e centrali; tuttavia, queste ultime non rappresenterebbero alcuna cifra all'interno del codice stesso, in quanto sono semplicemente linee di riferimento utilizzate dai dispositivi di lettura per capire dove inizia e dove finisce lo stesso.

Nei manoscritti che riportano il testo dell'Apocalisse si possono trovare due varianti per il numero della Bestia, il 616 (con attestazioni significative) e il 665.

Nel Papiro 115 (uno dei papiri di Ossirinco) e nel codice C (Codex Ephraemi Rescriptus) compare il numero 616 al posto del 666. Poiché l'Apocalisse è scritta in greco e considerando anche il fatto che Giovanni scrive rivolgendosi ai suoi connazionali dell'Asia Minore, risulta maggiormente plausibile che la gematria per calcolare il numero della bestia sia basata su lettere greche e non ebraiche (come nel caso del QSR NRON = Nerone Cesare).

Alcuni studiosi hanno proposto la teoria secondo cui il numero della bestia, il 616, corrisponderebbe al "Paraclito", ovvero avvocato difensore, consolatore, Spirito di Verità. Nel Nuovo Testamento il paraclito corrisponde allo Spirito Santo. Il termine 'paraclito' in greco risulta παράκλητος: sommando i valori alle lettere, si ottiene appunto il numero 616. In greco il numero 616 si scriveva XIC (chi + iota + stigma).



Per afferrare il significato del numero 666 dobbiamo analizzarne per prima cosa la somma, ovvero 6+6+6 = 18; il 18  corrisponde allo Sperma, il liquido seminale nell’uomo, quindi allude all’energia sessuale. 

Il 18 è la Forza Sessuale che se lasciata incontrollata e usata solo per soddisfare gli istinti più meschini, assume il controllo su di noi come il peggior vizio, riportandoci ad uno Stato di Coscienza di Bestialità, ovvio… ma se imparassimo a controllarla attraverso l’uso della Volontà essa da vizio si trasmuterebbe nella Virtù del numero 9, perché se si sommano le cifre del numero 18, cioé 1+8, la risultante è proprio 9....
   
Nei Tarocchi, la lama n° 9 degli Arcani Maggiori è l’Eremita. Osservando l’immagine dell’Eremita, notiamo subito che egli con un atto di Volontà comanda al serpente di salire sul proprio bastone: la colonna vertebrale. Di quale serpente potrà mai trattarsi se non della portentosa Forza della Kundalini, dormiente alla base della Spina Dorsale e che se risvegliata sale fino al Chakra della Corona portando l’uomo all’Illuminazione? Ecco il significato della Lanterna accesa che l’Eremita volge verso l’alto. L’uomo ottiene così l’Illuminazione, che è la realizzazione della Coscienza Cristica, divenendo l’Uomo-Dio, il Krystos del Padre.

Chi ha demonizzato il sesso, trasmutando questo numero Sacro in un numero sinonimo del Male, è proprio chi non desidera che l’uomo evolva, l’Anti-Krystos. In questo modo agendo sulle sue paure si impedisce che questi utilizzi l’Energia più potente per la sua Ascensione.

Il 666 quindi è il numero dell’Energia Sessuale che se utilizzata con disciplina ci porta a realizzare la Grande Opera tanto ricercata dagli Alchimisti, ma che, lasciata sbrigliata, ci trascina nei più bassi Stati di Coscienza. Nella lingua Inglese è interessante notare giustappunto che il numero 6 (Six), richiama la parola, sempre in Inglese, “Sex” ed il cui significato è “Sesso” e la Lama n° 6 degli Arcani Maggiori è “L’Innamorato”.

L’Innamorato ci rimanda al concetto di dominio della Forza dell’Eros, infatti Egli è nel mezzo di due donne, una che gli si avvinghia addosso che è alla sua sinistra e una più sobria e contenuta che è alla sua destra. 

Sono l’Amante l’una e la Moglie l’altra, che lontano da ogni giudizio morale umano ci rimandano all’uso che facciamo del Sesso: quando per soddisfare il nostro piacere (Amante) o quando per generare (Moglie), in questo caso l’Innamorato partorisce Se stesso.

Senza dimenticare poi i Quadrati Magici Planetari che vengono tramandati dalla Tradizione. Il quadrato 6 X 6 è quello che corrisponde al Sole. 6 X 6 infatti ci da il numero 36, che sono le 36 caselle che compongono il Quadrato e sommando i numeri che esso contiene da 1 a 36 il numero che viene fuori è proprio 666. Il 666 rappresenta il potere solare, l’energia mascolina o “Logos Solare”.

Il 666 è ripreso anche nel Libro delle Cronache, nell’Antico Testamento, in quanto è il numero dei talenti d’oro pagati in tributo a Salomone, che potremo definire un monarca “solare”.
Il numero 666 è solo uno tra i tanti numeri e simboli che è stato calunniato, per non parlare dei simboli della Tradizione usati in maniera profana a scopo propagandistico dai partiti politici.

La posizione del 666, conosciuta anche come 999 al contrario è una posizione sessuale praticata in molte parti del mondo che prevede la partecipazioni di tre persone.
Il suo utilizzo sin dall’antichità ha creato molte leggende sull’invenzione di questa posizione, una delle più diffuse narra che fosse quello che lo chiamavano trinità a praticarla in solitudine mentre Bud Spencer si masturbava analmente osservando di nascosto.
Solitamente le tre persone (una nel caso di quello li che lo chiamavano trinità) messe in equilibrio sul loro cranio e inseriscono il loro organo genitale un po’ dove capita, anche perché sono troppo impegnati a non cadere per poter pensare a qualcosa di più concreto.

A mio parere in tutte le cose di questo mondo hanno sempre la doppia interpretazione positiva e negativa perchè il male non esiste senza il bene e viceversa.








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